l'Astrofilo settembre-ottobre 2022

54 SETTEMBRE-OTTOBRE 2022 ASTRO PUBLISHING esplosione potesse prove- nire da una galassia vi- cina” , ha detto Laskar, ag- giungendo che una quan- tità significativa di polvere nell’area ha anche oscura- to l’oggetto dal rilevamen- to nelle osservazioni otti- che con il telescopio spa- ziale Hubble. Ogni lunghezza d’onda ha aggiunto una nuova di- mensione alla compren- sione del GRB da parte degli astronomi e il milli- metro, in particolare, è stato fondamentale per scoprire la verità sull’esplo- sione. “Le osservazioni di Hubble hanno rivelato un campo di galassie immuta- bile. L’impareggiabile sen- sibilità di ALMA ci ha per- messo di individuare con maggiore precisione la po- sizione del GRB in quel campo, che si è rivelato es- sere in un’altra debole ga- lassia, che è più lontana. Ciò, a sua volta, significa che questo lampo di raggi gamma di breve durata è ancora più potente di quanto pensassimo, ren- dendolo uno dei più lu- minosi ed energetici mai registrati” , ha affermato Laskar. Wen-fai Fong, pro- fessore assistente di fisica e astronomia presso la Northwestern University, ha aggiunto: “È stata la prima volta che abbiamo cercato di osservare un evento del genere con ALMA. È molto difficile trovare ba- gliori residui per brevi raffiche, quin- di è stato spettacolare vedere questo evento che brillava così intensamen- te. Dopo molti anni di osservazione di simili esplosioni, questa sorprendente scoperta apre una nuova area di stu- dio, poiché ci motiva a osservarne molte altre con ALMA e diverse schie- prendere i fenomeni astro- fisici”. E c’è ancora molto lavoro da fare su più lun- ghezze d’onda, sia con i nuovi GRB sia con GRB 211106A, che potrebbe svelare ulteriori sorprese su queste esplosioni. “Lo studio dei GRB di breve durata richiede il rapido coordinamento dei tele- scopi in tutto il mondo e nello spazio, operando a tutte le lunghezze d’on- da” , ha affermato Edo Berger, professore di astro- nomia all’Università di Harvard. “Nel caso di GRB 211106A, abbiamo utiliz- zato alcuni dei più poten- ti telescopi disponibili: ALMA, Karl G. Jansky, Very Large Array (VLA) della National Science Founda- tion, Chandra X-ray Obser- vatory e Hubble Space Telescope della NASA. Con il James Webb Space Tele- scope (JWST) e i futuri te- lescopi ottici e radiotele- scopi da 20-40 metri come il VLA di prossima genera- zione (ngVLA), saremo in grado di produrre un qua- dro completo di questi eventi catastrofici e stu- diarli a distanze senza pre- cedenti.” Laskar ha poi aggiunto: “Con JWST, ora possiamo prendere uno spettro del- la galassia ospite e conoscerne facil- mente la distanza, e in futuro po- tremmo anche usare JWST per cattu- rare i bagliori infrarossi e studiarne la composizione chimica. Con ngVLA, saremo in grado di studiare la strut- tura geometrica degli afterglow e il combustibile della formazione stel- lare che si trova nei loro ambienti ospiti con dettagli senza precedenti. Sono entusiasta di queste imminenti scoperte nel nostro campo” . ASTROFILO l’ N ella prima sequenza time-lapse in assoluto di un lampo di raggi gamma di breve durata a lunghezza d’onda millimetrica, vediamo il GRB 21106A catturato con l’Atacama Large Millimeter/ submillimeter Array. La luce millimetrica qui vista colloca l’evento in una lontana ga- lassia ospite, nelle immagini catturate dal telescopio spa- ziale Hubble. L’evoluzione della luminosità nella luce millimetrica fornisce informazioni sul- l’energia e la geometria dei getti prodotti nell’esplosione. [ALMA (ESO/NAOJ/ NRAO), T. Laskar (Utah), S. Dagnello (NRAO/AUI/NSF)] re di telescopi in futuro” . Joe Pesce, responsabile del programma della National Science Foundation per NRAO/ALMA, ha affermato: “Queste osservazioni sono fantastiche a molti livelli. Forniscono ulteriori informa- zioni per aiutarci a comprendere gli enigmatici lampi di raggi gamma (e l’astrofisica delle stelle di neutroni in generale) e dimostrano quanto siano importanti e complementari le osser- vazioni multi-lunghezza d’onda con i telescopi spaziali e terrestri per com- !

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