l'Astrofilo novembre-dicembre 2025
NOVEMBRE-DICEMBRE 2025 M olti telescopi contribuiscono alla ricerca e allo studio degli eso- pianeti, inclusi alcuni nello spazio e molti sulla Terra. Organizzazioni di tutto il mondo, tra cui l’ESA (Agenzia Spaziale Europea), la CSA (Agenzia Spaziale Canadese) e la NSF (National Science Foundation), si occupano di questo lavoro. [NASA/JPL-Caltech] verso. “Questo traguardo rappre- senta decenni di esplorazione co- smica guidata dai telescopi spaziali della NASA, un’esplorazione che ha completamente cambiato il modo in cui l’umanità osserva il cielo not- turno” , ha affermato Shawn Doma- gal-Goldman, direttore ad interim della Divisione di Astrofisica della NASA a Washington. “Passo dopo passo, dalla scoperta alla caratteriz- zazione, le missioni NASA hanno gettato le basi per rispondere a una domanda fondamentale: siamo soli? Col Nancy Grace Roman Space Tele- scope e l’Habitable Worlds Observa- tory, l’America guiderà il prossimo grande passo: studiare mondi simili al nostro attorno a stelle simili al Sole. Questa è l’ingegnosità ameri- cana e una promessa di scoperta che ci unisce tutti.” Il traguardo arriva 30 anni dopo la scoperta del primo esopianeta at- torno a una stella simile al nostro Sole, nel 1995. (In precedenza, era- no stati identificati alcuni pianeti at- torno a stelle che avevano bruciato tutto il loro combustibile ed erano collassate). Sebbene i ricercatori ritengano che ci siano miliardi di pianeti nella Via Lattea, trovarli rimane una sfida. Oltre a scoprire molti pianeti singoli con caratteristiche affascinanti, man mano che il numero totale di eso- pianeti conosciuti aumenta, gli scienziati sono in grado di confron- tare la popolazione planetaria ge- nerale con quella dei pianeti del nostro sistema solare. Ad esempio, mentre il nostro sistema solare o- spita un numero uguale di pianeti rocciosi e giganti, i pianeti rocciosi sembrano essere più comuni nel- l’universo. I ricercatori hanno anche scoperto una gamma di pianeti completamente diversi da quelli del nostro sistema solare. Ci sono pia- neti delle dimensioni di Giove che orbitano più vicino alla loro stella madre di Mercurio rispetto al Sole; pianeti che orbitano attorno a due stelle, a nessuna stella o a stelle morte; pianeti ricoperti di lava; al- cuni con la densità del polistirolo; e altri con nubi fatte di pietre pre- ziose. “Ognuno dei diversi tipi di pianeti che scopriamo ci fornisce in- formazioni sulle condizioni in cui i pianeti possono formarsi e, in defi- nitiva, su quanto potrebbero essere comuni pianeti come la Terra e dove dovremmo cercarli” , ha affermato Dawn Gelino, responsabile dell’Exo- planet Exploration Program (ExEP) della NASA, con sede presso il Jet Propulsion Laboratory dell’agenzia nella California meridionale. “Se vo- gliamo scoprire se siamo soli nel- l’universo, tutta questa conoscenza è essenziale.” Meno di 100 esopianeti sono stati fotografati direttamente, perché la maggior parte di essi è così debole da perdersi nella luce della stella madre. Gli altri quattro metodi di ri- levamento dei pianeti sono indiretti. Con il metodo del transito, ad esem- pio, gli astronomi cercano una stella ASTROFILO l’
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