l'Astrofilo novembre-dicembre 2025

49 NOVEMBRE-DICEMBRE 2025 mappare in modo univoco la loro presenza e struttura direttamente in un disco come quello di TW Hy- drae. Precedenti ricerche avevano cercato campi magnetici rilevando specifici pattern di luce polarizzata, ma quei segnali sono estremamente deboli e facilmente nascosti tra altri effetti. Teague e colleghi hanno esa- minato l’ampliamento di specifici segnali radio (le impronte digitali delle molecole che turbinano nel disco) misurati da ALMA. Decodifi- cando sottili variazioni di luce pro- venienti dalla molecola CN, il team ha potuto individuare l’ampliamen- to caratteristico causato dalle inte- razioni del campo magnetico, un fenomeno noto come Effetto Zee- man. L’analisi ha rivelato campi ma- gnetici intensi fino a 10 milligauss (mille volte più deboli di una cala- mita da frigorifero, ma su scale di formazione planetaria) che attra- versano il disco tra 60 e 120 unità astronomiche dalla stella. Curiosa- mente, la struttura del campo cam- bia in un punto in cui un’evidente lacuna taglia il disco, suggerendo un collegamento diretto tra l’atti- vità magnetica e le regioni di for- mazione planetaria. “ La presenza e la struttura di questi campi assomigliano notevolmente a quelli che potrebbero aver intes- suto la nebulosa solare durante la formazione dei nostri pianeti” , ha affermato Teague. “Questa è la mi- gliore osservazione che abbiamo mai avuto della mano invisibile che plasma i luoghi di nascita di nuovi mondi.” Questo approccio apre una nuova finestra su domande che hanno as- sillato gli scienziati per decenni: in che modo i campi magnetici gui- dano l’evoluzione dei dischi? In che modo influenzano la formazione dei pianeti e il luogo in cui si for- mano? Con l’aumentare della sen- sibilità della strumentazione, gli a- stronomi sperano di applicare que- ste tecniche a molti più dischi. “Stiamo entrando in un’era in cui possiamo finalmente vedere le strutture magnetiche che aiutano a costruire nuovi sistemi planetari” , aggiunge Teague. I miglioramenti ad ALMA, come il prossimo Wide- band Sensitivity Upgrade, sono stati progettati proprio per questo: “I nostri risultati mostrano che quanto promesso con l’aggiornamento sarà possibile su larga scala” . Questa ricerca rappresenta un im- portante passo avanti verso la com- prensione non solo di come si for- mano i pianeti attorno ad altre stel- le, ma anche di come si è formato il nostro vicinato cosmico. ASTROFILO l’ ! Q uesta rappre- sentazione artistica dei campi magnetici che attra- versano il disco pro- toplanetario di TW Hydrae mostra un cambiamento nella morfologia quando incontrano spazi vuoti e strutture nel disco, suggerendo un collegamento di- retto tra i campi magnetici e la mo- dellizzazione delle regioni di forma- zione dei pianeti. [NSF/AUI/NSF NRAO/M. Weiss]

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