l'Astrofilo novembre-dicembre 2025

39 ASTRO PUBLISHING formazione stellare e complessi cam- pi magnetici. La luce infrarossa os- servata da Webb è in grado di at- traversare alcune delle spesse nubi della zona, rivelando giovani stelle e la polvere calda che le circonda. Tut- tavia, uno degli aspetti più notevoli delle immagini di Sagittarius B2 prese da Webb sono le porzioni che rimangono scure. Quelle aree dello spazio dall’aspetto apparentemente vuoto sono in realtà così dense di gas e polvere che persino Webb non riesce a vedere attraverso di esse. Le spesse nubi sono la materia prima delle future stelle e un bozzolo per quelle ancora troppo giovani per brillare. L’alta risoluzione e la sensibilità nel medio infrarosso di MIRI (Mid-Infra- red Instrument) di Webb hanno rive- lato questa regione con un dettaglio senza precedenti, inclusa la polvere cosmica incandescente riscaldata da stelle massicce molto giovani. L’area più rossa nella metà destra dell’immagine MIRI, nota come Sa- gittarius B2 Nord, è una delle regioni più ricche di molecole conosciute, ma gli astronomi non l’avevano mai vista con tale chiarezza. (Nota: il Nord è a destra in queste immagini di Webb.) La differenza che si crea alle lun- ghezze d’onda più lunghe della luce, anche all’interno dello spettro infra- rosso, è evidente quando si confron- tano le immagini degli strumenti MIRI e NIRCam (Near-Infrared Ca- mera). Gas e polveri brillanti appa- iono in modo spettacolare nella luce infrarossa media, mentre tutte le stelle, tranne le più luminose, scom- paiono dalla vista. A differenza di MIRI, le stelle colo- rate rubano la scena nell’immagine NIRCam, punteggiate occasional- mente da nubi luminose di gas e pol- vere. Ulteriori ricerche su queste stelle riveleranno dettagli sulle loro masse ed età, il che aiuterà gli astro- nomi a comprendere meglio il pro- cesso di formazione stellare in que- sta densa e attiva regione del centro galattico. È in corso da milioni di an- ni o qualche processo sconosciuto l’ha innescato solo di recente? Gli astronomi sperano che Webb faccia luce sul perché la formazione stellare nel centro galattico sia così sproporzionatamente bassa. Seb- bene la regione sia ricca di materia prima gassosa, nel complesso non è produttiva quanto Sagittarius B2, che ha solo il 10% del gas del centro galattico ma produce il 50% delle sue stelle. “Gli esseri umani studiano le stelle da migliaia di anni e c’è an- cora molto da capire” , ha affermato Nazar Budaiev, studente laureato presso l’Università della Florida e co- ricercatore principale dello studio. “Per tutto ciò che Webb ci mostra di nuovo, ci sono anche nuovi misteri da esplorare, ed è emozionante far parte di questa scoperta in corso.” ! L o strumento MIRI di Webb mostra Sagittarius B2 nella luce del medio infrarosso, con la polvere calda che brilla intensamente. Solo le stelle più luminose emettono abbastanza energia da apparire come puntini blu attraverso le dense nubi. [NASA, ESA, CSA, STScI, Adam Ginsburg (University of Florida), Nazar Budaiev (University of Florida), Taehwa Yoo (University of Florida); Image Processing: Alyssa Pagan (STScI)]

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