l'Astrofilo novembre-dicembre 2025
29 NOVEMBRE-DICEMBRE 2025 stella rispetto a quanto avviene nel nostro sistema solare. TRAPPIST-1 d, il terzo pianeta della nana rossa, si trova sulla cuspide di quella zona temperata, eppure la sua distanza da TRAPPIST-1 è solo il 2% della distanza della Terra dal Sole. TRAPPIST-1 d completa un’orbita attorno alla stella (il suo anno) in soli quattro giorni ter- restri. Lo strumento NIRSpec (Near- Infrared Spectrograph) di Webb non ha rilevato molecole provenienti da TRAPPIST-1 d che sono comuni nel- l’atmosfera terrestre, come acqua, metano o anidride carbonica. Tutta- via, Piaulet-Ghorayeb ha delineato diverse possibi- lità per l’esopianeta che ri- mangono aperte per studi di follow-up. “Ci sono al- cune potenziali ragioni per cui non rileviamo un’atmosfera attorno a TRAPPIST-1 d. Potrebbe avere un’atmosfera estre- mamente sottile e difficile da rilevare, un po’ come Marte. In alternativa, po- trebbe avere nubi molto spesse e ad alta quota che impediscono la rileva- zione di specifiche firme atmosferiche (qualcosa di più simile a Venere). Op- pure, potrebbe essere una roccia sterile, priva di at- mosfera” , ha detto Piau- let-Ghorayeb. Indipendentemente da quale sia la situazione per TRAPPIST-1 d, è arduo es- sere un pianeta in orbita attorno a una nana rossa. TRAPPIST-1 è nota per es- sere esplosiva e rilascia spesso radiazioni ad alta energia, potenzialmente in grado di distruggere l’atmosfera dei suoi pic- coli pianeti, in particolare quelli che orbitano più vi- cini. Ciononostante, gli scienziati sono motivati a cercare tracce di atmo- sfere sui pianeti di TRAPPIST-1 per- ché le nane rosse sono le stelle più comuni nella nostra galassia. Se i pianeti riescono a mantenere un’at- mosfera qui, sotto ondate di intensa radiazione stellare, potrebbero, co- me si dice, arrivare ovunque. “I sensibili strumenti a infrarossi di Webb ci permettono per la prima volta di esplorare le atmosfere di questi pianeti più piccoli e freddi” , ha affermato Björn Benneke, dell’IREx dell’Università di Montréal, coautore dello studio. “Stiamo appena inizian- do a usare Webb per cercare atmo- sfere su pianeti di dimensioni ter- restri e per definire la linea di demar- cazione tra i pianeti che possono mantenere un’atmosfera e quelli che non possono” . Le osservazioni di Webb sui pianeti esterni di TRAPPIST-1 sono in corso e presentano sia potenzialità che peri- coli. Da un lato, ha affermato Ben- neke, i pianeti e, f, g e h potrebbero avere maggiori probabilità di avere un’atmosfera perché sono più lon- tani dalle eruzioni energetiche della loro stella madre; ma la loro distanza e l’ambiente più freddo renderanno più difficile rilevare le impronte at- mosferiche, anche con gli strumenti a infrarossi di Webb. “Non è comun- que persa ogni speranza per le atmo- sfere dei pianeti di TRAPPIST-1” , ha affermato Piaulet- Ghorayeb. “Seb- bene non abbiamo trovato un’im- pronta atmosferica significativa e decisa sul pianeta d, esiste ancora la possibilità che i pianeti esterni con- tengano molta acqua e altri compo- nenti atmosferici.” “Mentre la NASA è all’avanguardia nella ricerca di vita al di fuori del no- stro sistema solare, una delle strade più importanti che possiamo percor- rere è capire quali pianeti manten- gono le loro atmosfere e perché” , ha aggiunto Shawn Domagal-Goldman, direttore ad interim della Divisione di Astrofisica presso la sede centrale della NASA a Washington. Il telesco- pio spaziale Webb ha spinto le nostre capacità di studio delle atmosfere degli esopianeti più in là che mai, oltre i mondi estremi fino ad alcuni pianeti rocciosi, permettendoci di ini- ziare a confermare le teorie sul tipo di pianeti che potrebbero essere po- tenzialmente abitabili. Questo im- portante lavoro di base consentirà alle nostre prossime missioni, come l’Habitable Worlds Observatory della NASA, di rispondere a una domanda ricorrente: siamo soli? ASTROFILO l’ ! Q uesta rappresenta- zione artistica raf- figura il pianeta TRAPPIST-1 d che passa davanti alla sua stella turbolenta, con altri membri del compatto sistema sullo sfondo. [NASA, ESA, CSA, Jo- seph Olmsted (STScI)]
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