l'Astrofilo novembre-dicembre 2025
27 NOVEMBRE-DICEMBRE 2025 Ma i punti di lancio di questi getti sono estre- mamente vicini alla stel- la, decine di volte più vicini di quanto lo sia la Terra al Sole, e le osser- vazioni precedenti non sono state sufficienti a risolverne i dettagli o a determinarne chiara- mente l’origine. Un team di ricerca inter- nazionale guidato da Chin-Fei Lee, presso l’Istituto di Astronomia e Astrofisica dell’Acca- demia Sinica (ASIAA), ha recentemente utilizzato l’Atacama Large Millimeter/submilli- meter Array (ALMA) in Cile per os- servare un sistema di protostelle e- stremamente giovane chiamato HH 211. Questo oggetto ha solo circa 35000 anni, ha una massa pari al 6% di quella del Sole e si trova a circa 1000 anni luce di distanza. Presenta un brillante getto bipolare che è uno dei pochi esempi noti in cui è stato rilevato un campo magnetico, offrendo una rara opportunità di te- stare modelli di espulsione indotta da campi magnetici. Le osservazioni rivelano che il getto si muove a oltre 100 km/s ma ruota molto lentamente, con un momento angolare specifico di soli 4 au·km/s [questa misura indica quante unità astronomiche percorre un oggetto in un secondo]. Utilizzando la con- servazione del momento angolare e dell’energia, il team ha determinato che il getto ha origine dal bordo più interno del disco di accrescimento, a sole 0,02 unità astronomiche dalla stella, in eccellente accordo con il modello teorico X-wind. Questo mo- dello spiega come un campo magne- tico possa agire come una fionda per spingere il gas verso l’esterno e pre- vede un’intensità del campo magne- tico coerente con le misurazioni precedenti. Questa scoperta segna la prima vol- ta in cui il punto di lancio di un get- to magnetizzato è stato identificato con così alta precisione, conferman- do direttamente che i getti sono davvero gli “idraulici” della forma- zione stellare, rimuovendo gli ultimi frammenti di momento angolare dal disco di accrescimento in modo che il materiale possa cadere dolcemen- te sulla stella. In futuro, queste os- servazioni non solo aiuteranno a ri- solvere il mistero di come si formano le stelle, ma miglioreranno anche la nostra comprensione delle fasi ini- ziali della formazione planetaria, poiché i pianeti si sviluppano all’in- terno di questi stessi dischi. ASTROFILO l’ ! G etto e deflusso di HH 211 osservati da JWST e ALMA. (a) L’immagine compo- sita del JWST (a colori, Ray et al. 2023) rivela il getto e il deflusso tracciati dalle linee di emissione di H ₂ e CO nel vicino infrarosso. Tuttavia, una spessa polvere at- torno alla protostella blocca la vista del JWST delle strutture del getto entro circa 1000 unità astronomiche. (b) Al contrario, l’immagine del CO di ALMA nella banda submillimetrica (mostrata in scala di grigi) penetra questa regione oscurata, sve- lando chiaramente il getto emesso dal disco di accrescimento (verde). [Lee et al.]
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