l'Astrofilo novembre-dicembre 2025

25 NOVEMBRE-DICEMBRE 2025 ASTRO PUBLISHING ghiacciato di Plutone, apparte- nente a un analogo della Fascia di Kuiper, un anello ghiacciato di de- triti che circonda il nostro sistema solare. I risultati sono stati pubbli- cati sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society . Un team internazionale di astro- nomi è stato in grado di ricostruire quello scenario analizzando la com- posizione chimica dell’oggetto con- dannato, mentre i suoi pezzi cade- vano sulla nana bianca. In partico- lare, hanno rilevato “sostanze vola- tili” (sostanze con basso punto di ebollizione), tra cui carbonio, zolfo, azoto e un alto contenuto di ossi- geno, che suggerisce la forte pre- senza di acqua. “Siamo rimasti sor- presi” , ha detto Snehalata Sahu del- l’Università di Warwick, nel Regno Unito. Sahu ha guidato l’analisi dei dati di un’indagine di Hubble sulle nane bianche. “Non ci aspettavamo di trovare acqua o altri contenuti ghiacciati. Questo perché le comete e gli oggetti simili a quelli della Fa- scia di Kuiper vengono espulsi dai loro sistemi planetari molto presto, mentre le loro stelle evolvono in nane bianche. Ma qui stiamo rile- vando questo materiale molto ricco di elementi volatili. Ciò è sorpren- dente per gli astronomi che stu- diano le nane bianche e gli esopianeti.” Utilizzando il Cosmic Origins Spec- trograph di Hubble, il team ha sco- perto che i frammenti erano com- posti per quasi due terzi da ghiaccio d’acqua. Il fatto di aver rilevato così tanto ghiaccio significava che i pezzi facevano parte di un oggetto molto massiccio formatosi in una zona remota, in una ghiacciata Fa- scia di Kuiper di quel sistema stel- lare. Utilizzando i dati di Hubble, gli scienziati hanno calcolato che l’og- getto era più grande delle tipiche comete e potrebbe essere un fram- mento di un eso-Plutone. Hanno anche rilevato un’elevata frazione di azoto, la più alta mai trovata nei sistemi di detriti di nane bianche. “Sappiamo che la superficie di Plu- tone è ricoperta di ghiacci di azo- to” , ha detto Sahu. “Pensiamo che la nana bianca abbia accresciuto frammenti della crosta e del man- tello di un pianeta nano”. L’accrescimento di questi oggetti ricchi di sostanze volatili da parte delle nane bianche è molto difficile da rilevare nella luce visibile. Gli elementi volatili possono essere ri- levati solo grazie alla sensibilità unica di Hubble alla luce ultravio- letta. Nella luce ottica, la nana bianca apparirebbe ordinaria. A circa 260 anni luce di distanza, la nana bianca è una vicina cosmica relativamente prossima. In passato, quando era una stella simile al Sole, ci si sarebbe aspettato che ospitasse pianeti e qualcosa di simile alla nostra Fascia di Kuiper. Tra miliardi di anni, quando il nostro Sole si esaurirà e col- lasserà in una nana bianca, gli oggetti della fascia di Kuiper potrebbero es- sere attratti dall’immensa gravità del residuo stellare. “Questi planetesimi saranno quindi distrutti e inglobati” , ha detto Sahu. “Se un osservatore alieno osservasse il nostro sistema so- lare in un lontano futuro, potrebbe vedere lo stesso tipo di resti che ve- diamo oggi attorno a questa nana bianca” . Il team spera di utilizzare il telescopio spaziale Webb per rilevare le caratteristiche molecolari di so- stanze volatili come il vapore acqueo e i carbonati, osservando questa nana bianca nella luce infrarossa. Stu- diando ulteriormente le nane bian- che, gli scienziati potranno compren- dere meglio la frequenza e la compo- sizione di tali eventi di accrescimento ricchi di sostanze volatili. Sahu sta anche seguendo la cometa interstel- lare 3I/ATLAS: è ansiosa di scoprirne la composizione chimica, in partico- lare la frazione di acqua. “Questi tipi di studi ci aiuteranno a saperne di più sulla formazione dei pianeti. Possono anche aiutarci a capire come l’acqua viene trasportata ai pianeti rocciosi” , ha detto Sahu. Boris Gänsicke, del- l’Università di Warwick e ospite pres- so l’Istituto di Astrofisica delle Cana- rie, è stato il ricercatore principale del programma Hubble che ha portato a questa scoperta. “Abbiamo osservato oltre 500 nane bianche con Hubble. Abbiamo già imparato moltissimo sui mattoni e sui frammenti dei pianeti, ma sono assolutamente entusiasta di aver identificato un sistema che asso- miglia agli oggetti nei freddi margini esterni del nostro sistema solare” , ha detto Gänsicke. “Misurare la compo- sizione di un eso-Plutone è un con- tributo importante alla nostra com- prensione della formazione e del- l’evoluzione di questi corpi”. ASTROFILO l’ !

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