l'Astrofilo novembre-dicembre 2022

NOVEMBRE-DICEMBRE 2022 precedentemente, lo stesso potrebbe valere per altre stelle massicce e di conseguenza le supernovae a instabi- lità di coppia potrebbero essere più rare del previsto. L’ammasso stellare che ospita R136a1 era già stato osservato dagli astro- nomi utilizzando il telescopio spa- ziale Hubble e una varietà di altri strumenti al suolo, ma nessuno di essi è mai stato in grado di ottenere immagini sufficientemente nitide da individuare tutti i singoli membri stellari dell’ammasso. Lo strumento Zorro di Gemini South è invece riu- scito superare la risoluzione delle os- servazioni precedenti, utilizzando una vecchia tecnica nota come spec- kle imaging, che consente ai telesco- pi terrestri di attenuare gran parte dell’effetto sfocato dell’atmosfera terrestre. Scattando molte migliaia di immagini a breve esposizione di un oggetto luminoso ed elaborando at- tentamente i dati è possibile annul- lare quasi tutta quella sfocatura. Questo approccio, così come l’uso dell’ottica adattiva, può aumentare notevolmente la risoluzione dei tele- scopi al suolo, come dimostrato dalle nuove osservazioni di R136a1 da par- te del team di Zorro. “Il risultato mo- stra che, date le giuste condizioni, un telescopio di 8,1 metri spinto al li- mite può rivaleggiare non solo con il telescopio spaziale Hubble in termini di risoluzione angolare, ma anche con il telescopio spaziale James Webb” , ha commentato Ricardo Salinas, un coautore dell’articolo scientifico e re- sponsabile degli strumenti per Zorro. “Questa osservazione spinge il con- fine di ciò che è considerato possibile utilizzando la speckle imaging.” “Abbiamo iniziato questo lavoro co- me osservazione esplorativa per ve- dere quanto bene Zorro potesse os- servare questo tipo di oggetto” , ha aggiunto Kalari. “Mentre suggeria- mo cautela nell’interpretazione dei nostri risultati, le osservazioni indi- cano che le stelle più massicce po- trebbero non essere così massicce co- me si pensava.” Zorro e il suo stru- mento gemello `Alopeke sono ima- ger identici montati rispettivamente sui telescopi Gemini South e Gemini North. I loro nomi sono le parole spa- gnola e hawaiana per “volpe” e rap- presentano le rispettive posizioni dei telescopi a Maunakea alle Hawaii e a Cerro Pachón in Cile. Questi stru- menti fanno parte del Visiting Instru- ment Program dell’Osservatorio Ge- mini, che abilita la nuova scienza ac- cogliendo strumenti innovativi e con- sentendo ricerche entusiasmanti. Steve B. Howell, attuale presidente del Gemini Observatory Board e ricer- catore senior presso l’Ames Research Center della NASA a Mountain View, in California, è il principal investiga- tor di entrambi gli strumenti. “Ge- mini South continua a migliorare la nostra comprensione dell’universo, trasformando l’astronomia così come la conosciamo. Questa scoperta è un altro esempio delle imprese scientifi- che che possiamo realizzare combi- nando collaborazione internaziona- le, infrastrutture di livello mondiale e un team eccezionale” , ha affermato Martin Still, responsabile del pro- gramma Gemini di NSF. I mmagini a confronto che mostrano l’eccezionale nitidezza dell’imager Zorro sul telescopio Gemini South (a sinistra), rispetto a un’immagine prece- dente presa dal telescopio spaziale Hubble (a destra). La nuova immagine di Gemini South ha permesso agli astronomi di distinguere chiaramente la stella R136a1 dalle sue vicine compagne stellari, fornendo i dati necessari per rivelare che, sebbene sia ancora la stella più massiccia conosciuta nell’uni- verso, è meno massiccia di quanto si pensasse in precedenza. [International Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA. Ack.: Image processing: T.A. Rec- tor (University of Alaska Anchorage/NSF’s NOIRLab), M. Zamani (NSF’s NOIRLab) & D. de Martin (NSF’s NOIRLab); NASA/ESA Hubble Space Telescope] ! ASTROFILO l’

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