l'Astrofilo settembre-ottobre 2025

9 ASTRO PUBLISHING SETTEMBRE-OTTOBRE 2025 Tutti i modelli che spiegano le super- novae di tipo Ia partono da una na- na bianca in una coppia di stelle. Se le stelle in orbita sono abbastanza vicine, la nana bianca può rubare materiale alla compagna. Nella teo- ria più consolidata che speiga le su- pernovae di tipo Ia, la nana bianca accumula materia dalla compagna fino a raggiungere una massa cri- tica, punto in cui si verifica una sin- gola esplosione. Tuttavia, studi re- centi hanno suggerito che almeno alcune supernove di tipo Ia potreb- bero essere spiegate meglio da una doppia esplosione innescata prima che la stella abbia raggiunto questa massa critica. Ora, alcuni astronomi hanno cattu- rato una nuova immagine che dimo- stra come l’intuizione fosse corretta: almeno alcune supernove di tipo Ia esplodono attraverso un meccani- smo di “doppia detonazione”. In questo modello alternativo, la nana bianca forma attorno a sé una coltre di elio, rubato alla compagna, che può diventare instabile e incendiarsi. Questa prima esplosione genera un’onda d’urto che si muove intorno alla nana bianca e verso l’interno, in- nescando una seconda detonazione nel nucleo della stella, che infine crea la supernova. Finora, non c’erano prove chiare e visive di una nana bianca con una doppia detonazione. Recentemente, gli astronomi hanno previsto che questo processo avrebbe creato un disegno distintivo nei resti ancora luminosi della supernova, visibile molto tempo dopo l’esplosione ini- ziale. La ricerca suggerisce che i resti di una tale supernova dovrebbero contenere due diversi gusci di calcio. E ora hanno trovato questa impronta nei resti di una supernova. Ivo Seitenzahl, che ha guidato le os- servazioni e lavorava presso l’Istituto tedesco di Studi Teorici di Heidelberg al momento dello studio, afferma che questi risultati mostrano “una ASTROFILO l’ Q uesta immagine, presa con il Very Large Telescope (VLT) dell’ESO, mostra il resto di supernova SNR 0509-67.5. Si tratta dei resti in espansione di una stella esplosa centinaia di anni fa in una doppia detonazione; è la prima prova fotografica che le stelle possono morire con due esplosioni. I dati sono stati ac- quisiti con lo strumento Multi-Unit Spectroscopic Explorer (MUSE) del VLT. MUSE consente agli astronomi di mappare la distribuzione di diversi elementi chimici, mostrati qui in diversi colori. Il calcio è evidenziato in blu ed è disposto in due strati concentrici. Questi due strati indicano che la stella, ormai estinta, è esplosa con una doppia detonazione. L’idrogeno (H alfa) è evidenziato in aran- cione. [ESO/P. Das et al. Background stars (Hubble): K. Noll et al.]

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