l'Astrofilo settembre-ottobre 2025

29 SETTEMBRE-OTTOBRE 2025 ASTRO PUBLISHING lassia. Ma con la risoluzione di Webb e la sua capacità unica di vedere at- traverso la polvere, evidenziando stelle vecchie e deboli, possiamo identificare la struttura a doppio disco delle galassie e misurarne lo spessore separatamente.” Analizzando questi 111 target nel tempo cosmologico, il team è stato in grado di studiare galassie a disco singolo e galassie a doppio disco. I loro risultati indicano che le galassie formano prima un disco spesso, se- guito da un disco sottile. Il momento in cui questo avviene dipende dalla massa della galassia: le galassie di grande massa con un singolo disco sono passate a strutture a doppio disco circa 8 miliardi di anni fa. Al contrario, le galassie di piccola massa con un singolo disco hanno formato i loro dischi sottili più tardi, circa 4 miliardi di anni fa. “Questa è la pri- ma volta che è stato possibile risol- vere dischi stellari sottili a redshift più elevato. La vera novità è scoprire quando i dischi stellari sottili iniziano a emergere” , ha affermato Emily Wi- snioski, coautrice dello studio presso l’Australian National University di Canberra. “Vedere dischi stellari sot- tili già presenti 8 miliardi di anni fa, o anche prima, è stato sorprenden- te.” Per spiegare questa transizione da un singolo disco spesso a un disco spesso e sottile, e la differenza tem- porale tra galassie di grande e pic- cola massa, il team è andato oltre il campione iniziale di galassie osser- vate di taglio e ha esaminato i dati che mostrano il gas in movimento ot- tenuti dall’Atacama Large Millime- ter/submillimeter Array (ALMA) e da altre survey terrestri. Prendendo in considerazione il moto dei dischi di gas delle galassie, il team ritiene che i suoi risultati siano in linea con lo scenario del “disco di gas turbolento”, una delle tre principali ipotesi proposte per spiegare il pro- cesso di formazione di dischi spessi e sottili. In questo scenario, un disco di gas turbolento nell’universo primor- diale innesca un’intensa formazione stellare, formando un disco stellare spesso. Man mano che le stelle si for- mano stabilizzano il disco di gas, che diventa meno turbolento e, di conse- guenza, più sottile. Poiché le galassie massicce possono convertire il gas in stelle in modo più efficiente, si stabi- lizzano prima delle loro controparti di piccola massa, con conseguente formazione anticipata di dischi sottili. Il team osserva che la formazione di dischi spessi e sottili non sono eventi isolati: il disco spesso continua a cre- scere con lo sviluppo della galassia, sebbene a un tasso di crescita infe- riore a quello del disco sottile. La sensibilità di Webb consente agli astronomi di osservare per la prima volta galassie più piccole e deboli, analoghe alla nostra, in epoche pri- mordiali e con una chiarezza senza precedenti. In questo studio, il team ha osservato che il periodo di transi- zione da un disco spesso a un disco spesso e sottile coincide approssimativamente con la formazione del disco sottile della Via Lattea. Grazie a Webb, gli astro- nomi saranno in grado di studiare ulteriormente i progenitori simili alla Via Lattea (galassie che avreb- bero preceduto la Via Lat- tea) il che potrebbe aiuta- re a spiegare la storia del- la formazione della nostra galassia. In futuro, il team intende incorporare altri dati nel suo campione di galassie viste di taglio. “Sebbene questo studio distingua strutturalmente i dischi sottili e spessi, c’è ancora molto altro che vorrem- mo esplorare” , ha detto Tsukui. “Vogliamo aggiungere il tipo di informazioni che si otten- gono solitamente per le galassie vicine, come il moto stellare, l’età e la metallicità. In questo modo, po- tremo collegare le informazioni pro- venienti da galassie vicine e lontane e affinare la nostra comprensione della formazione dei dischi.” ASTROFILO l’ ! [NASA, ESA, CSA, STScI, Takafumi Tsukui (ANU)]

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