l'Astrofilo settembre-ottobre 2019

ASTROFILO l’ SETTEMBRE-OTTOBRE 2019 S ono passati poco più di 10000 giorni dalla scoperta del primo esopianeta, e i 4000 finora confermati hanno svelato un’imprevedibile varietà di sistemi plane- tari (oggi ne conosciamo 3000). Dopo le prime scoperte casuali, i ricercatori hanno fatto esperienza con i pianeti più facili da rilevare, quelli giganti in orbita attorno a stelle molto piccole. Poi sono stati av- viati programmi più mirati, come il pro- lifico Kepler, per scoprire pianeti di taglia terrestre in orbita nelle zone abitabili di stelle nane di tipo solare, termine con il quale si intendono le classi spettrali F, G e K. Contempo- raneamente, sono stati sviluppati progetti più modesti, che hanno proseguito sulla più facile via di scoprire pianeti in transito sul disco delle più classiche stelle nane, quelle di tipo M, le co- siddette nane rosse. Avendo tutti i programmi di ricerca lo scopo di indivi- duare pianeti potenzial- mente abitabili o abitati, il Per molti anni abbiamo creduto che le nane M fos- sero le stelle ideali at- torno alle quali andare a cercare i primi segni di vita extraterrestre. Ora ci siamo resi conto che i pia- neti in orbita nelle loro zo- ne abitabili sono sottoposti a condizioni e fenomeni estremi per un tempo incompatibile con la vita come noi la conosciamo. L’attenzione dei ricercatori si è per- tanto spostata verso le potenziali Terre delle nane K, ma bisogna an- cora capire dove puntare i telescopi. Q uasi tutti i 4000 esopianeti fino- ra scoperti e confer- mati sono sicuramen- te inadatti a ospitare la vita come noi la conosciamo. Kepler-421 b, rappre- sentato sullo sfondo, è un esempio di pia- neta inospitale che orbita attorno a una stella di tipo solare (G9/K0). [Harvard- Smithsonian, Center for Astrophysics/ D. A. Aguilar]

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