l'Astrofilo settembre-ottobre 2016

CRONACHE SPAZIALI “Questa scoperta è un notevole traguardo per la scienza esopla- netaria” , ha aggiunto Erik Petigura, dottore in scienze planetarie e coautore dello studio. “Il pianeta neonato K2-33b ci aiuterà a ca- pire come si formano i pianeti, che è impor- tante per la compren- sione dei processi che portarono alla forma- zione della Terra e in- fine all'origine della vita.” Quando le stelle si formano, sono cir- condate da dense re- gioni di gas e polveri chiamate dischi protoplanetari, dai quali nascono i pianeti. Quando una giovane stella raggiunge un'età di al- cuni milioni di anni, quel disco si è am- piamente dissipato e la formazione planetaria è quasi completa. La stella orbitata da K2-33b ha ancora una pic- cola quantità di materiale del disco, in- dice del fatto che si trova agli stadi pianeta, che è circa 6 volte le dimensioni della Terra, ovvero cir- ca il 50% più grande di Nettuno, completa un'orbita attorno alla sua stella in circa 5 giorni. Ciò implica che sia 20 volte volte più vicino alla stella stessa di quanto non sia la Terra dal Sole. Come risulta, la prossimità del pianeta gigante K2-33b alla sua stella non è troppo fuori del comune per i pianeti della nostra galassia, infatti molti sono stati scoperti nelle regioni più interne, e spesso completano un'orbita in settimane o anche solo giorni. La spiegazione di ciò è che i grandi pianeti possono essersi for- mati lontano dalla loro stella, per poi migrare verso l'interno col tempo. La posizione di K2-33b, così vicina alla sua stella madre in giovanissima età, implica che se la migrazione avviene, essa deve avvenire velocemente. In alternativa, il pianeta potrebbe es- sere una prova contro la teoria della migrazione, suggerendo che i pianeti giganti possono formarsi in prossi- mità delle loro stelle. K2-33b è com- pletamente formato, ma può ancora evolvere nel tempo. Il prossimo passo è misurare la massa del pianeta e de- terminare la sua densità. Queste mi- surazioni offriranno un'anticipazione sul suo destino nell'età avanzata, ov- vero se rimarrà approssimativamente della stessa dimensione o se si raf- fredderà e contrarrà. “Negli ultimi 20 anni abbiamo imparato che la Natura può produrre un'impressionante di- versità di pianeti, da quelli che orbi- tano due stelle a quelli che comple- tano un'orbita intera ogni poche ore” , ha concluso Petigura. “Abbia- mo molto da imparare, e K2-33b ci sta dando nuove indicazioni.” Q uesta immagine mostra il sistema di K2-33, e il suo pianeta K2-33b, com- parato col nostro sistema solare. Il pianeta ha un'orbita di 5 giorni, quan- do Mercurio orbita invece il Sole in 88 giorni. Il pianeta è anche circa 10 volte più vicino alla sua stella di quanto sia Mercurio dal Sole. [NASA/JPL-Caltech] finali di dissipazione. “Gli astronomi sanno che la formazione stellare è appena terminata in quella regione, nota come Scorpione Superiore, per- ché circa un quarto delle stelle hanno ancora brillanti dischi protoplanetari” , ha detto David. “Il resto delle stelle della regione non ha tali dischi, così ci siamo convinti che la formazione pla- netaria deve essere quasi completa per quelle stelle e che ci sarebbe stata una buona probabilità di sco- prire giovani esopianeti attorno ad esse.” K2-33b, come molti altri esopianeti, è stato indi- viduato dal periodico af- fievolimento della luce della stella centrale, per il transito del pianeta sul disco. Studiando la fre- quenza degli affievoli- menti della luce stellare e misurando quanto quella luce si indebolisce, i ricer- catori sono stati in grado di determinare le dimen- sioni e il periodo orbitale del pianeta. “K2-33b è un mondo notevole” , ha af- fermato Petigura. L'eso- ASTROFILO l’ Q uando un pianeta come K2-33b passa di fronte alla sua stella ospite, blocca una parte della luce stellare. L'osservazione di quel periodico affievoli- mento, noto come transito, attraverso il continuo mo- nitoraggio della luminosità della stella, permette agli astronomi di rivelare pianeti al di fuori del nostro si- stema solare, con alto grado di certezza. Questo pia- neta, grande quanto Nettuno, orbita una stella che ha fra 5 e 10 milioni di anni. Oltre al pianeta, la stella ospita un disco di detriti planetari, visibile come brillante anello circumstellare. [NASA/JPL-Caltech] n

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