l'Astrofilo maggio 2012

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ una mongolfiera). L'entrata e l'uscita dalla bolla avrebbero coinciso con improvvise va- riazioni dell'intensità del campo magne- tico, mentre all'interno della bolla, a causa della più elevata temperatura, si sarebbe dovuta misurare una minore densità ri- spetto all'esterno. Trovare la giusta concor- danza fra le caratteristiche del plasma e del campo magnetico, utilizzando misure prese con strumenti non progettati ad hoc, ha ri- chiesto parecchio tempo, ma alla fine Col- linson e colleghi (comparando i rilevamenti della Venus Express con i modelli applicati alla versione terrestre del fenomeno) sono riusciti a individuare un HFA verificatosi il 22 marzo 2008, meno di una settimana fa nel calendario di Venere! La scoperta è interessante perché suggeri- sce che la formazione di un HFA può essere indipendente dal tipo di ostacolo incon- trato dal vento solare: magnetosfera o semplice atmosfera planetaria, a quanto pare non fa una gran differenza, infatti in entrambi i casi si ha la generazione di un fronte d'urto che avvolge il pianeta, con ac- cumulo di particelle cariche nella parte più esposta al vento solare quando il campo magnetico fluisce nella stessa direzione. Se non è molto diversa la dinamica, sono tuttavia diverse le conseguenze, perché su Venere gli HFAs si sviluppano direttamente nella ionosfera, quindi non molto lontano dalla superficie. Questa circostanza, se- condo i ricercatori coinvolti nello studio del fenomeno, implica ampie variazioni nell'al- tezza della ionosfera, ovvero del confine fra ionosfera e spazio esterno. Simulazioni al computer indicano che quel confine possa alzarsi di oltre 200 km, non poco se si considera che la ionosfera di Ve- nere a riposo giunge ad altezze non di molto superiori a quel valore. Insomma, il suo spessore può raddoppiare. Inevitabilmente, il rilascio di energia da parte di un HFA venusiano ha profonde ripercus- sioni sul fronte d'urto generato dal vento so- lare. Nulla è invece ancora possibile dire circa dirette conseguenza sugli strati più bassi del- l'atmosfera di Venere, ma viste le bassissime densità in gioco, è improbabile che vi siano effetti anche lontanamente paragonabili a quelli che si manifestano più in alto. n R appresenta- zione grafica delle fasi salienti dello sviluppo di un HFA nell’at- mosfera di Ve- nere. Nel frame 1 l’energia si è ap- pena liberata e ricomincia l’ac- culo di particelle cariche del pla- sma solare. Pro- cendendo verso il frame 9 l’atmo- sfera si rilassa sempre più, men- tre nella regione più esposta al vento solare si stanno nuova- mente per rag- giungere le altissime tempe- rature che inne- scheranno il successivo HFA [ESA/C. Carreau]

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