l'Astrofilo luglio-agosto 2020
34 LUGLIO-AGOSTO 2020 CRONACHE SPAZIALI L a panoramica mostra la regione di cielo, nella costellazione del Telescopio, in cui si trova HR 6819, un sistema triplo composto da due stelle e dal buco nero più vi- cino alla Terra finora trovato. La veduta è stata prodotta a partire dalle immagini della DSS2 (Digitized Sky Survey 2). Anche se il buco nero è invisibile, le due stelle in HR 6819 possono essere viste, dall'emisfero meridionale, in una notte scura e serena, anche senza l'ausilio di un binocolo o di un telescopio. [ESO/Digitized Sky Survey 2] Ma gli scienziati stimano che, nel passato della Via Lattea, molte altre stelle siano collassate a formare bu- chi neri al termine della loro vita. La scoperta di un buco nero silenzioso e invisibile in HR 6819 fornisce indizi su dove si potrebbero trovare i nume- rosi buchi neri nascosti nella Via Lat- tea. “Devono esserci centinaia di mi- lioni di buchi neri là fuori, ma ne co- nosciamo solo pochissimi. Sapere che cosa cercare dovrebbe metterci in una posizione avvantaggiata per tro- varli” , afferma Rivinius. Baade ag- giunge che trovare un buco nero in un sistema triplo così vicino indica che stiamo vedendo solo “la punta di un emozionante iceberg” . Gli astronomi sono già convinti che questa scoperta potrebbe far luce su un secondo sistema stellare. “Ci sia- mo resi conto che anche un altro si- stema, chiamato LB-1, potrebbe es- sere un sistema triplo, sebbene a- vremo bisogno di ulteriori osserva- zioni per stabilirlo con certezza” , afferma Marianne Heida, che lavora con una borsa post-dottorato presso l’ESO e co-autrice dell’articolo. “LB- 1 è un po’ più lontano dalla Terra, ma ancora decisamente vicino in ter- mini astronomici, quindi ciò significa che probabilmente esiste un numero molto maggiore di questi sistemi. Trovandoli e studiandoli possiamo imparare molto sulla formazione e l’evoluzione di quelle rare stelle che iniziano la loro vita con una massa pari a oltre 8 volte la massa del Sole e la terminano con un’esplosione di supernova, che lascia come residuo un buco nero.” La scoperta di questi sistemi tripli con una coppia interna e una stella distante potrebbe anche fornire in- dizi sulle violente fusioni cosmiche che rilasciano onde gravitazionali abbastanza potenti da essere rile- vate sulla Terra. Alcuni astronomi ri- tengono che le fusioni possano av- venire in sistemi con una configura- zione simile a HR 6819 o LB-1, ma in cui la coppia interna è costituita da due buchi neri o da un buco nero e una stella di neutroni. L’oggetto esterno distante può avere un impatto gravi- tazionale sulla coppia interna in modo tale da innescare la fusione e il rilascio di onde gravitazionali. Sebbene HR 6819 e LB-1 abbiano solo un buco nero e nessuna stella di neutroni, questi sistemi po- trebbero aiutare gli scienziati a capire come possono verifi- carsi collisioni stellari nei si- stemi stellari tripli. Q uesta animazione mostra le orbite e i movimenti degli oggetti nel sistema tri- plo HR 6819. Il sistema inclu- de una binaria interna, con una stella (orbita indicata in blu) e un buco nero appena scoperto (orbita indicata in rosso). Più lontano da questa coppia, vediamo l’oggetto esterno del sistema, un’altra stella in un’orbita molto più ampia (in blu). [ESO/L. Calçada] ! ASTROFILO l’
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