l'Astrofilo luglio-agosto 2020
30 LUGLIO-AGOSTO 2020 GALASSIE Osservazioni dirette di stelle molto periferi- che della nostra galassia e simulazioni al computer portano a ritenere che una parte della massa persa da Sagittarius sia sparpa- gliata in ampi archi lungo le orbite percorse. Era ragionevole attendersi che il trasferi- mento di massa e le perturbazioni gravita- zionali avessero prodotto eventi di forma- zione stellare nella Via Lattea, ma erano ne- cessarie evidenze convincenti per associare il loro timing a quello dei transiti al pericentro di Sagittarius. A fare un passo decisivo in questo senso è stato un team di ricercatori coordinato da Tomás Ruiz-Lara (Instituto de Astrofísica de Canarias), che ha combinato i dati raccolti da Gaia e tecniche di modelliz- zazione basate su diagrammi colore-magni- tudine. Con questa procedura, il team ha potuto caratterizzare con sufficiente preci- sione il contenuto stellare in una sfera di spazio con diametro di circa 13000 anni luce centrata sul Sole, una campionatura sicura- mente rappresentativa dell’intero disco ga- lattico. Ruiz-Lara e colleghi hanno trovato che alla conclusione dell’evento Gaia-Ence- ladus la formazione di stelle nella nostra ga- lassia era tornata sui livelli di quella di altre galassie spirali massicce, livelli generalmente molto bassi. Tuttavia, all’interno di questo ASTROFILO l’ T omás Ruiz- Lara, Post- doctoral Fellow, all’Instituto de Astrofísica de Canarias, ha coor- dinato il team di ricercatori che ha proposto la ga- lassia Sagittarius come motore del- la formazione del nostro sistema solare. F otomontaggio dell’osserva- torio spaziale Gaia sullo sfondo della Via Lattea. [ESA/ATG media- lab; background: ESO/S. Brunier] comportamento costante sono riconoscibili tre impennate ben definite di formazione stellare, le cui fasi centrali risalgono a 5,7, 1,9 e 1,0 miliardi di anni fa, rispettivamente con durate stimate in 0,8, 0,2 e 0,1 miliardi di anni. Ci sono anche tracce di un possibile quarto picco di formazione stellare, colloca- bile negli ultimi 100 milioni di anni. È molto interessante il fatto che il timing di questi episodi coincida con i passaggi al pericentro di Sagittarius, dedotti da simulazioni dell’or- bita, dalla struttura del disco galattico e dal
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