l'Astrofilo luglio-agosto 2019

49 CRONACHE SPAZIALI Very Large Telescope (VLT) dell’ESO, in Cile, i ricercatori sono stati in grado di misurare con precisione il sistema per la prima volta. L’articolo scientifico è il primo ad es- sere pubblicato utilizzando i dati Hi- PERCAM. Secondo Vikram Dhillon, astrofisico dell’Università di Shef- field e ricercatore affiliato alla IAC, nonché uno dei responsabili del pro- getto HiPERCAM: “La nostra misura- zione della massa e del raggio di questa stella antica conferma una previsione chiave della teoria della struttura stellare e dimostra le capa- cità uniche della nostra nuova foto- camera HiPERCAM sul Gran Tele- scopio Canaria di 10,4 metri” . Questa fotocamera può scattare una foto ogni millisecondo, a diffe- renza di altre fotocamere che di so- lito scattano una foto ogni pochi minuti. Grazie alla sua elevata velo- cità di acquisizione, HiPERCAM con- sente di studiare con un dettaglio senza precedenti oggetti con rapide variazioni di luminosità, causate da fenomeni come eclissi ed esplo- sioni. “Le osservazioni con HiPER- CAM sul GTC hanno permesso di ottenere le curve di luce del sistema stellare in questione in un massimo di 5 filtri simultaneamente, con una precisione senza precedenti, grazie alla capacità di raccolta di luce del telescopio. La combinazione HiPER- CAM/GTC apre una porta straordi- naria allo studio di oggetti con va- riabilità temporale, fornendo una risoluzione molto alta e coprendo un range di magnitudini irraggiun- gibili per altri telescopi” , spiega Antonio Cabrera, responsabile delle operazioni scientifiche al GTC. Con questi valori, insieme alla tem- peratura e alla luminosità delle sub- nane fredde ottenute dalle osser- vazioni, gli autori hanno potuto va- lidare, per la prima volta, le relazioni teoriche tra massa, raggio, lumino- sità e temperatura per le più antiche stelle della nostra galassia. V isione artistica di un sistema bi- nario a eclisse composto da una subnana fredda (qui gialla) e da una nana bianca. [Mark Garlick] l’UPC e IEEC Alberto Rebassa Man- sergas, che ha guidato lo studio. Dal momento che le stelle vecchie sono deboli e sono relativamente rare nelle vicinanze del Sole, cono- sciamo poche subnane fredde. At- tualmente, è stato stimato il raggio di appena 88 di esse, e solamente di 6 è nota la massa. Tuttavia, nessun valore di massa e raggio per la stessa subnana fredda è stato misurato accuratamente, la- sciando gli studi teorici per tali stelle non testati fino ad ora. Nel loro lavoro, i ricer- catori hanno trovato la prima subnana fredda in un sistema binario a eclisse, un sistema in cui due stelle orbita- no l’una attorno al- l’altra, in questo caso una subnana fredda e una nana bianca. “I sistemi binari a eclisse offrono l’op- portunità di misu- rare direttamente le masse e i raggi delle due componenti con una precisione senza precedenti” , sostiene Rebassa Mansergas. Finora gli scienziati non disponevano di una fotocamera abba- stanza potente da otte- nere misurazioni accurate della massa e del raggio delle componenti stellari. Grazie all’utilizzo dello stru- mento HiPERCAM installato sul GTC, all’Osservatorio di Roque de los Muchachos (Garafía, La Palma), combinato con i dati dello stru- mento X-Shooter dell’Unità 2 del ! LUGLIO-AGOSTO 2019 ASTROFILO l’

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