l'Astrofilo luglio-agosto 2016

CRONACHE SPAZIALI ASTROFILO l’ denti osservazioni di una nana bianca denominata DSSJ1043+0855 (il cuore morto di una stella che originaria- mente era poche volte più massiccia del Sole), della quale si sapeva che stava ingurgitando da quasi un de- cennio materiale roccioso disposto in un'orbita, il team ha usato sia lo stru- mento HIRES installato al telescopio Keck I di 10 metri, sia dati prodotti dal telescopio spaziale Hubble per misu- rare e caratterizzare il materiale ac- cresciuto dalla stella. Ciò che hanno scoperto è che la nana bianca sembra aver accresciuto gli strati più esterni di un corpo roccioso differenziato (ad esempio, la superficie di un massiccio oggetto simile a un pianeta) dal suo ancora esistente si- stema planetario. “Le osservazioni spettroscopiche della nana bianca ci hanno permesso di misurare in tem- po reale le abbon- danze di materiale rocciosomentre vie- ne accresciuto e fil- trato attraverso l'at- mosfera della stel- la” , ha detto Melis. “Possiamo vedere il materiale utilizzato per costruire que- sto pianeta essere accresciuto e rifor- nito su tempi scala giornalieri. Ciò che osserviamo è la roc- cia di cui era fat- to.” Secondo Luca Rizzi, astronomo di supporto al Keck Observatory, que- sto può essere il migliore strumento che gli astronomi hanno a disposi- zione per determinare la composi- zione chimica dei pianeti. Stella “ divora-pianeta ” rivela possibili briciole di calcare U sando il W. M. Keck Observa- tory, un gruppo di ricercatori ha scoperto un corpo simile a un pianeta, che potrebbe essere “in- crostato” di calcare e i cui strati superfi- ciali vengono divo- rati dalla sua de- funta stella ospite. Oltre a estendere un metodo relati- vamente nuovo per la determinazione della composizione chimica dei pianeti e per esaminare la loro struttura in- terna, il team ha scoperto che il ma- teriale roccioso ac- cumulato dalla stel- la potrebbe inclu- dere minerali che qui sulla Terra sono tipicamente asso- ciati ai processi di vita marina. Il team, composto da Carl Melis (Uni- versity of Califor- nia, San Diego) e Patrick Dufour (Université de Mon- tréal) ha annunciato la scoperta al 228 esimo meeting dell'American Astro- nomical Society. Basandosi su prece- by Keck Observatory I l telescopio Keck II (gemello del Keck I) di 10 metri, con specchio a 36 seg- menti, è qui visto da circa 30 metri di altezza. [Laurie Hatch]

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