l'Astrofilo maggio-giugno 2025

39 MAGGIO-GIUGNO 2025 ASTRO PUBLISHING spogliati di 9 dei loro 14 elettroni, il che richiede incredibili quantità di energia sotto forma di radiazioni o violente collisioni. Nello spettro precedente di Magel- lan, la luce del vicino infrarosso pro- veniente solo dal silicio ionizzato brillava 95 volte più luminosa della luce emessa dal Sole sommata a tutte le sue lunghezze d’onda (raggi X, ultravioletti, visibili, infrarossi e radio). Quando Gemini osservò la linea diversi giorni dopo, il segnale era svanito, ma l’emissione del silicio dominava ancora lo spettro. “Il sili- cio ionizzato che brilla quasi 100 volte più del Sole è senza prece- denti” , afferma Tom Geballe, astro- nomo emerito del NOIRLab e co- autore dell’articolo apparso sul Monthly Notices of the Royal Astro- nomical Society . “E così come questo segnale è scioccante, lo è anche ciò che non c’è.” Le novae trovate nella Via Lattea emettono in genere nu- merose firme del vicino infrarosso da elementi altamente eccitati, ma gli spettri di LMC68 contenevano solo la firma del silicio ionizzato. “Ci saremmo aspettati di vedere anche firme di zolfo, fosforo, calcio e allu- minio altamente energizzati” , af- ferma Geballe. “Questa sorprenden- te assenza, combinata con la pre- senza e la grande forza della firma del silicio, implicava una tempera- tura del gas insolitamente alta, che la nostra modellizzazione ha confer- mato” , aggiunge il coautore Sum- ner Starrfield, Regents Professor of Astrophysics presso l’Arizona State University. Il team stima che, durante la fase iniziale post-esplosione della nova, la temperatura del gas espulso ab- bia raggiunto i 3 milioni di gradi Celsius, rendendola una delle novae più calde mai registrate. Questa tem- peratura estrema suggerisce un’eru- zione altamente violenta, che il team teorizza sia dovuta alle condizioni dell’ambiente della nova. La Grande U n team di astronomi ha osservato per la prima volta una nova ricorrente al di fuori della Via Lattea, nell’intervallo di lunghezza d’onda del vicino infra- rosso. Questa nova, chiamata LMC 1968-12a, si trova nella Grande Nube di Ma- gellano, una galassia satellite della Via Lattea. Erutta circa ogni quattro anni, che è la terza scala temporale di ricorrenza più breve di qualsiasi nova. Il team stima che, durante la fase iniziale post-esplosione della nova, la temperatura del gas espulso abbia raggiunto i 3 milioni di gradi Celsius, rendendola una delle novae più calde mai registrate. Questo video riassume la scoperta. [Images and Videos: International Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/M. Garlick, M. Zamani, ESO/L. Calçada, M. Kornmesser, P. Horálek (Institute of Physics in Opava), N. Bart- mann (NSF NOIRLab) − Music: Stellardrone - Airglow] ! Nube di Magellano e le sue stelle hanno una metallicità inferiore ri- spetto alla Via Lattea, il che significa che contiene una minore abbon- danza di elementi più pesanti del- l’idrogeno e dell’elio, definiti metalli dagli astronomi. Nei sistemi ad alta metallicità, gli ele- menti pesanti intrappolano il calore sulla superficie della nana bianca, in modo tale che le eruzioni si verifi- chino all’inizio del processo di accre- scimento. Ma senza questi elementi pesanti, molta più materia si accu- mula sulla superficie della nana bian- ca prima che diventi abbastanza cal- da da incendiarsi, causando un’e- splosione con violenza molto mag- giore. Inoltre, il gas espulso si scontra con l’atmosfera della subgigante ros- sa compagna, causando un enorme shock che aumenta le temperature nella collisione. Prima di raccogliere i dati, Starrfield aveva previsto che l’accrescimento di materiale a bassa metallicità su una nana bianca avrebbe provocato un’esplosione di nova più violenta. Le osservazioni e le analisi presen- tate qui sono ampiamente in ac- cordo con tale previsione. “Con solo un piccolo numero di novae ricor- renti rilevate all’interno della nostra galassia, la comprensione di questi oggetti è progredita in modo episo- dico” , afferma Martin Still, direttore del programma NSF per l’Internatio- nal Gemini Observatory. “Amplian- do il nostro raggio d’azione ad altre galassie utilizzando i più grandi te- lescopi astronomici disponibili, come Gemini South, gli astronomi aumen- teranno il tasso di progresso e misu- reranno in modo critico il compor- tamento di questi oggetti in diversi ambienti chimici.” ASTROFILO l’

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