l'Astrofilo maggio-giugno 2025

12 MAGGIO-GIUGNO 2025 ASTRO PUBLISHING utilizzato la NIRCam (Near-Infrared Came- ra) di Webb per osser- vare Sagittarius A* per un totale di 48 ore con incrementi di 8-10 ore nell’arco di un anno. Ciò ha consentito loro di tracciare come il bu- co nero cambiava nel tempo. Sebbene il team si aspettasse di vedere dei brillamenti, Sagit- tarius A* era più at- tivo di quanto previ- sto. Le osservazioni hanno rivelato fuochi d’artificio in corso di varie luminosità e du- rate. Il disco di accre- scimento che circonda il buco nero ha gene- rato da cinque a sei grandi brillamenti al giorno e diversi piccoli sub-brilla- menti o esplosioni nel mezzo. Per quanto gli astrofisici non compren- dano ancora appieno i processi in gioco, Yusef-Zadeh sospetta che due processi separati siano responsabili delle esplosioni brevi e delle esplo- sioni più lunghe. Egli ipotizza che pic- cole perturbazioni all’interno del di- sco di accrescimento probabilmente generano i deboli tremolii. In parti- colare, le fluttuazioni turbolente al- l’interno del disco possono compri- mere il plasma (un gas caldo, elettri- camente carico) per causare un’esplo- sione temporanea di radiazioni. Yusef-Zadeh paragona questi eventi alle esplosioni solari. “È simile a come il campo magnetico del Sole si racco- glie, si comprime e poi genera una eruzione solare” , ha spiegato. “Natu- ralmente, i processi sono più dram- matici perché l’ambiente attorno a un buco nero è molto più energetico e molto più estremo. Ma anche la su- perficie del Sole ribolle di attività.” Yusef-Zadeh attribuisce i grandi e lu- minosi brillamenti a occasionali even- ti di riconnessione magnetica, un processo in cui due campi magneti- ci si scontrano, rilasciando energia sotto forma di particelle accelerate. Viaggiando a velocità prossime a quella della luce, queste particelle emettono esplosioni luminose di ra- diazioni. “Un evento di riconnes- sione magnetica è come una scintilla di elettricità statica, che, in un certo senso, è anche una ‘riconnessione elettrica’” , ha spiegato Yusef-Zadeh. Poiché la NIRCam di Webb può osser- vare due lunghezze d’onda separate contemporaneamente (2,1 e 4,8 mi- cron, nel caso di queste osservazioni), Yusef-Zadeh e i suoi collaboratori sono stati in grado di confrontare il modo in cui la luminosità dei brilla- menti cambiava con ciascuna lun- ghezza d’onda. Ancora una volta, i ricercatori hanno avuto una sorpresa. Hanno scoperto che gli eventi osser- vati alla lunghezza d’onda più corta cambiavano leggermente di lumino- sità prima degli eventi a lunghezza d’onda più lunga. “Questa è la prima volta che vediamo un ritardo temporale nel- le misurazioni a que- ste lunghezze d’on- da” , ha sottolineato Yusef-Zadeh. “Abbia- mo osservato queste lunghezze d’onda si- multaneamente con NIRCam e abbiamo notato che la lun- ghezza d’onda più lunga è in ritardo ri- spetto a quella più corta di una quantità molto piccola, forse da pochi secondi a 40 secondi.” Questo ri- tardo temporale ha fornito più indizi sui processi fisici che si ve- rificano attorno al bu- co nero. Una spiega- zione è che le particelle perdono energia nel corso del brillamento, perdendo energia più rapidamente a lunghezze d’onda più corte che a lunghezze d’onda più lunghe. Tali cambiamenti sono previsti per le par- ticelle che spiraleggiano attorno al- le linee del campo magnetico. Per esplorare ulteriormente queste domande, Yusef-Zadeh e il suo team sperano di utilizzare Webb per osser- vare Sagittarius A* per un periodo di tempo più lungo, come 24 ore inin- terrotte, per aiutare a ridurre il ru- more e consentire ai ricercatori di vedere dettagli ancora più fini. “Quando si osservano eventi di bril- lamento così deboli, si deve compe- tere con il rumore” , ha affermato Yusef-Zadeh. “Se riusciamo a osser- vare per 24 ore, allora possiamo ri- durre il rumore per vedere caratte- ristiche che prima non eravamo in grado di vedere. Sarebbe fantastico. Possiamo anche vedere se queste esplosioni si ripetono o se sono dav- vero casuali.” ASTROFILO l’ ! Q uesto video timelapse mostra le osservazioni di Sagittarius A* da parte del telescopio spaziale Webb. A sinistra, le immagini NIRCam (Near-Infrared Camera), create combinando dati a lunghezze d’onda di 2,1 e 4,8 micron, mostrano un punto di luce che si illumina e si oscura in modo casuale. A destra, la luminosità è tracciata in funzione del tempo. Webb ha rilevato sia deboli sfarfallii che bagliori più luminosi (uno dei quali è visi- bile verso la fine del video). Questo video comprime circa 9 ore di osserva- zioni in 30 secondi. [NASA, ESA, CSA, Farhad Yusef-Zadeh (Northwestern), Howard Bushouse (STScI), Leah Hustak (STScI), Alyssa Pagan (STScI)]

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