l'Astrofilo maggio-giugno 2021

36 MAGGIO-GIUGNO 2021 ASTRO PUBLISHING Sebbene siano stati scoperti quasar più distanti, questa è la prima volta in cui gli astronomi riescono a iden- tificare segni inequivocabili della presenza di getti radio in un quasar in un’epoca così vicina all’inizio del- la storia dell’universo. Solo il 10% circa dei quasar (quelli che gli astro- nomi classificano come “radio-bril- lanti”) hanno getti, che brillano in- tensamente alle frequenze radio. P172+18 è alimentato da un buco nero circa 300 milioni di volte più massiccio del Sole, che sta consu- mando gas a una velocità sbalordi- tiva. “Il buco nero sta divorando la materia molto rapidamente, cre- scendo in massa a uno dei tassi più alti mai osservati” , ha spiegato l’a- stronoma Chiara Mazzucchelli, bor- sista dell’ESO in Cile, che ha guidato la scoperta insieme con Eduardo Ba- ñados, del Max Planck Institute for Astronomy in Germania. Gli astronomi pensano che ci sia un collegamento tra la rapida crescita dei buchi neri supermassicci e i po- tenti getti radio individuati in quasar come P172+18. Si pensa che i getti siano in grado di disturbare il gas in- torno al buco nero, aumentando la ASTROFILO l’ Scoperto il più distante quasar con potenti getti radio C on l’aiuto del VLT (Very Large Telescope) dell’ESO (l’Euro- pean Southern Observatory o Osservatorio Europeo Australe), al- cuni astronomi hanno scoperto e studiato in dettaglio la sorgente di emissioni radio più distante finora conosciuta. La sorgente è un quasar “radio-brillante” (un oggetto lumi- noso con potenti getti che emettono a lunghezze d’onda radio) così lon- tano che la sua luce ha impiegato 13 miliardi di anni per raggiungerci. La scoperta potrebbe fornire impor- tanti indizi per aiutare gli astrono- mi a comprendere l’universo primor- diale. I quasar sono oggetti molto lu- minosi che si trovano al centro di alcune galassie e sono alimentati da buchi neri supermassicci. Quando il buco nero consuma il gas circostante, viene rilasciata una grande quantità di energia, consentendo agli astro- nomi di individuarli anche quando sono molto lontani. Il quasar appena scoperto, chiamato P172+18, è così distante che la sua luce ha viaggiato per circa 13 miliardi di anni per raggiungerci: lo vediamo com’era quando l’universo aveva ap- pena 780 milioni di anni. by ESO - Anna Wolter

RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=