l'Astrofilo maggio-giugno 2020

MAGGIO-GIUGNO 2020 CRONACHE SPAZIALI “La combinazione dei dati di ALMA e di ROSINA ha rivelato una sorta di filo chimico durante l’intero processo di formazione stellare, in cui il mo- nossido di fosforo svolge il ruolo do- minante” , afferma Rivilla, ricercatore presso l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica italiano. “Il fosforo è es- senziale per la vita come la cono- sciamo” , aggiunge Altwegg. “Dato che le comete hanno probabilmente fornito grandi quantità di composti organici alla Terra, il monossido di fo- sforo trovato nella cometa 67P po- trebbe rafforzare il legame tra le comete e la vita sulla Terra.” Questo affascinante viaggio ha po- tuto essere documentato grazie alla collaborazione tra astronomi. “Il rile- vamento del monossido di fosforo è stato chiaramente ottenuto grazie a uno scambio interdisciplinare tra te- lescopi sulla Terra e strumenti nello spazio” , commenta Altwegg. Leonardo Testi, astronomo dell’ESO e responsabile europeo delle opera- zioni di ALMA, conclude: “Compren- dere le nostre origini cosmiche, tra cui quanto siano comuni le condi- zioni chimiche favorevoli all’emer- genza della vita, è uno dei temi prin- cipali dell’astrofisica mo- derna. Mentre ESO e ALMA si concentrano sulle osser- vazioni di molecole in gio- vani sistemi planetari di- stanti, l’esplorazione diret- ta dell’inventario chimico all’interno del nostro si- stema solare è resa possi- bile dalle missioni ESA, co- me Rosetta. La sinergia tra le strutture terrestri e spa- ziali all’avanguardi a livel- lo mondiale, attraverso la collaborazione tra ESO ed ESA, è una risorsa preziosa per i ricercatori europei e consente scoperte rivolu- zionarie come quella ripor- tata in questo articolo.“ Q uesta panoramica mostra la re- gione di cielo, appartenente alla costellazione dell’Auriga, in cui si trova la zona di formazione stellare AFGL5142. L’immagine è stata pro- dotta a partire dai dati della DSS2 (Digitized Sky Survey 2). [ESO/DSS2] ryumov–Gerasimenko. L’idea era di seguire le tracce di questi composti contenenti fosforo. Se le pareti della cavità collassano per formare una stella, in particolare una meno mas- siccia, del Sole, il monossido di fo- sforo può congelarsi e rimanere intrappolato nei granelli di polvere ghiacciata che restano intorno alla nuova stella. Ancor prima che la stella sia completa- mente formata, i gra- nelli di polvere si uni- scono per formare sas- solini, rocce e infine co- mete, che diventano co- sì trasportatori di mo- nossido di fosforo. ROSINA, acronimo che sta per Rosetta Orbiter Spectrometer for Ion and Neutral Analysis, ha raccolto dati da 67P per due anni, mentre Rosetta era in orbita in- torno alla cometa. Gli astronomi avevano già trovato tracce di fo- sforo nei dati di ROSI- NA, ma non sapevano I l video inizia con una panoramica del cielo nella costellazione del- l’Auriga, per proseguire con vari ingrandimenti fino alla regione di formazione stellare AFGL 5142, osservata recentemente con ALMA. [ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), Rivilla et al.; Mario Weigand, www.Sky- Trip.de; ESO/Digitized Sky Survey 2; Nick Risinger (skysurvey.org ).] di quale molecola si trattasse. Kathrin Altwegg, Principal Investigator di Ro- sina e co-autrice del nuovo studio, ha avuto un’idea di quale potesse essere questa molecola, dopo essere stata avvicinata a una conferenza da un astronoma che studiava con ALMA le regioni di formazione stellare: “Mi disse che il monossido di fosforo sa- rebbe un candidato molto probabile, quindi sono tornata a verificare i no- stri dati ed eccolo lì!” Questo primo avvistamento del mo- nossido di fosforo su una cometa aiuta gli astronomi a stabilire una connessione tra le regioni di forma- zione stellare, dove la molecola vie- ne creata, fino alla Terra. ! ASTROFILO l’

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