l'Astrofilo maggio-giugno 2018
33 MAGGIO-GIUGNO 2018 CRONACHE SPAZIALI allo studio delle stelle in diverse fasi della loro vita e all’ambiente dei bu- chi neri supermassicci al centro delle galassie. Thomas Henning, direttore del Max Planck Institute for Astro- nomy (MPIA) di Heidelberg, Germania e co-direttore di MATISSE commenta: “Osservando con MATISSE le regioni interne dei dischi protoplanetari spe- riamo di conoscere l’origine dei vari minerali in essi contenuti, minerali che più tardi andranno a formare il nucleo solido di pianeti come la Terra.” Walter Jaffe, responsabile scientifico e co-direttore del progetto per l’Univer- sità di Leida (Paesi Bassi) e Gerd Wei- gelt, co-direttore per il Max Planck Institute for Radio Astronomy (MPIfR), Bonn (Germania) aggiungono: “MA- TISSE produrrà immagini spettacolari di regioni di formazioni di pianeti, di stelle multiple e, quando lavorerà in- sieme con i Telescopi principali (UT) del VLT, anche i dischi di polvere che alimentano i buchi neri supermas- sicci. Speriamo di osservare anche i dettagli di oggetti esotici del sistema solare, come i vulcani su Io e le atmo- sfere degli esopianeti giganti.” MATISSE è un combinatore di fascio a quattro vie, cioè combina la luce rac- colta dai telescopi UT da 8,2metri, fino a quattro, o dai telescopi ausiliari (AT) cendo così una figura di interferenza che contiene informazioni sull’a- spetto dell’oggetto, da cui si può ri- costruire l’immagine. La prima luce di MATISSE è un passo avanti significa- tivo per gli interferometri ottici/infra- rossi del momento e permetterà agli astronomi di ottenere immagini in- terferometriche con dettagli sempre più minuti in una banda di lunghezze d’onda più ampia di quanto sia oggi possibie. MATISSE è anche un comple- mento degli strumenti previsti per il prossimo ELT (Extremely Large Tele- scope) dell’ESO, in particolare METIS (in inglese: the Mid-infrared ELT Ima- ger and Spectrograph). MATISSE os- serverà oggetti più brillanti di METIS, ma con risoluzione spaziale maggio- re. Andrea Glindemann, responsabile di progetto di MATISSE all’ESO con- clude: “Rendere MATISSE una realtà ha richiesto il lavoro di molte persone per molti anni e ora è magnifico ve- dere lo strumento che funziona così bene. Non vediamo l’ora che produca scienza fantastica!” Q uesta immagine mostra una versione colorata artificialmente delle prime os- servazioni interferometriche della stella Sirio, che combinano i dati dei quat- tro telescopi ausiliari (AT) del VLT. I colori rappresentano le diverse lunghezze d’onda, con il blu per le onde più corte e il rosso per le più lunghe. Le osserva- zioni sono state effettuate nella banda infrarossa, perciò questi non sono colori visibili all’occhio umano [ESO/MATISSE consortium] che compongono il VLTI, sempre con un massimo di quattro, per osserva- zioni sia spettroscopiche che per la formazione di immagini. Così fa- cendo, MATISSE e IL VLTI insieme ot- tengono la capacità di produrre im- magini di un telescopio di 200 metri di diametro, in grado di produrre le immagini più det- tagliate di sempre a lunghezze d’on- da del medio in- frarosso. I primi test sono stati fatti con i Telescopi Au- siliari, mentre ulte- riori osservazioni con i quattro UT del VLT sono previ- ste per i prossimi mesi. MATISSE ri- compone la luce di un oggetto astro- nomico combinan- do la luce prove- niente da molti telescopi, produ- ASTROFILO l’ L ’equipe che celebra il successo delle prime osservazioni. [ESO/MATISSE consortium] !
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjYyMDU=