l'Astrofilo marzo 2012
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ luce delle elaborazioni numeriche, altamen- te improbabile se non impossibile. Uno scenario generalmente accettato e che può sorprendere è quello che vede tutti i pianeti del nostro sistema nascere entro 15 UA dal Sole e mantenere per un certo tem- po (almeno mezzo miliardo di anni) un sufficiente equilibrio dinamico grazie a rapporti di risonanza fra le orbite. Fondamentale a questo pro- posito la risonanza 3:2 fra Giove e Saturno, corrispondente a un rap- porto fra i periodi di rivoluzione pari a 1,5, contro gli attuali 2,49. Le riso- nanze orbitali sono però delicate e a causa delle varie interazioni gravita- zionali le orbite diventarono dinami- camente instabili, il che portò a una disper- sione sia dei pianeti giganti sia dei corpi mi- nori verso orbite anche molto più ampie di quelle originali. Questo scenario spiega in modo soddisfa- cente la presenza di Urano e Nettuno nelle D opo la forma- zione dei pia- neti, quando il disco protoplane- tario era ormai ri- dotto al minimo, la migrazione di Giove causò l’espulsione dal sistema solare di un pianeta grande come Urano, qui ideal- mente raffigurato con una serie di anelli. [NASA/JPL- Caltech, R. Hurt (SSC)] Q uesto grafico illustra l’evoluzione delle orbite dei nostri pianeti gi- ganti (a salire Giove, Saturno, Urano e Nettuno) a partire dall’epoca in cui fu espulso il quinto gigante. Le simula- zioni indicano che quell’evento si rea- lizzò in circa 820 000 anni, al termine di una serie di pesanti interazioni gravita- zionali con Giove. [David Nesvorný, Southwest Research]
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