l'Astrofilo marzo-aprile 2020

56 un periodo di sperimentazione (durato ben 5 anni) per trovare la strada migliore da seguire, anzi, l’unica possibile. Dopo aver studiato atten- tamente il mercato e scartato varie possibilità, alla fine del 2012 abbiamo capito che l’unica so- luzione in grado di assicurare un futuro alla ri- vista, ovvero un elevato numero di lettori e la fiducia degli inserzionisti, era quella di offrirla gratuitamente in formato digitale sul web e di creare altre versioni linguistiche con un poten- ziale bacino di lettori di gran lunga più vasto di quello della lingua originaria (l’italiano). Siamo stati i primi a fare ciò con un progetto editoriale a lungo termine e con una dedizione al sacrificio pressoché totale. Non volevamo fare la fine di quella ventina di free e-magazine i cui relitti af- fiorano ancora nei meandri reconditi del web. O regalare tutti i numeri della rivista o soccom- bere, questo è il dilemma... Oggi, quasi 13 anni dopo gli inizi, siamo la rivista multilingue gratuita di informazione astrono- mica più diffusa del pianeta. Casualità o lungi- miranza? La festa è finita Come se non bastassero tutti i problemi più sopra evidenziati, Internet ha inferto un altro colpo micidiale alle riviste di astronomia: ha messo in crisi la loro simbiosi con il mercato dei telescopi. I produttori e rivenditori di strumenti per astrofili hanno rapidamente capito che, at- traverso le pagine di un sito web ben struttu- rato e opportune campagne pubblicitarie on- line, potevano raggiungere una platea più nu- merosa di quella dichiarata (ma quasi mai ga- rantita) dalle riviste a pagamento. In realtà, le due platee non sono esattamente sovrapponi- bili, e i commercianti meno presuntuosi hanno altrettanto rapidamente capito l’utilità di con- tinuare a presentare i propri prodotti sulle rivi- ste di settore. La concorrenza di Internet sug- geriva però agli editori di ribassare i listini. Non c’era alternativa: accettare introiti più mo- desti, o perdere inserzionisti e quindi introiti. Il risultato non cambiava. È intuibile che, in uno scenario di questo tipo, una rivista cartacea (poco importa se ha anche una versione digitale) non può resistere molto a lungo. La conferma più clamorosa a questa fa- cile previsione l’abbiamo avuta lo scorso dicem- ASTROFILO l’

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