l'Astrofilo gennaio-febbraio 2026

GENNAIO-FEBBRAIO 2026 ASTRO PUBLISHING uno strumento fondamentalmente diverso da una fotocamera, VISTA ha dovuto essere completamente ag- giornato per poterlo ospitare. “Ab- biamo dovuto sostituire molti com- ponenti del telescopio per adattarlo al nostro strumento, portando nuo- ve ottiche di grandi dimensioni al te- lescopio, nuove fotocamere tecniche per controllare il telescopio e infine lo strumento stesso” , afferma Bryn- nel. “L’aggiornamento del telesco- pio VISTA per ricevere i nuovi com- ponenti è stato preparato dall’ESO in anticipo rispetto all’arrivo di 4MOST” , spiega Jean-François (Jeff) Pirard, responsabile del progetto 4MOST dell’ESO. “Il telescopio è tor- nato in servizio durante il primo se- mestre del 2025, giusto in tempo per ricevere il nuovo strumento 4MOST.” Le osservazioni della prima luce di 4MOST, che hanno coperto un’area di cielo contenente la Galassia del- lo Scultore e l’ammasso stellare NGC288, dimostrano la capacità di questo strumento all’avanguardia di osservare più bersagli con un campo visivo sorprendentemente ampio e numerose fibre ottiche. Nella prima sessione, 4MOST ha raccolto spettri di varie stelle della nostra Via Lattea e di oltre mille galassie vicine e lon- tane, dimostrando le sue impressio- nanti capacità. Roelof de Jong, ricercatore princi- pale di 4MOST e responsabile della sezione Via Lattea presso l’AIP, com- menta: “È incredibile vedere i primi spettri del nostro nuovo strumento. I dati sembrano fantastici fin dall’ini- zio e sono di buon auspicio per tutti i diversi progetti scientifici che vo- gliamo realizzare. Il fatto di poter catturare la luce che ha viaggiato a volte per miliardi di anni luce in una fibra ottica delle dimensioni di un capello è sbalorditivo. Un’impresa incredibile resa possibile solo da un team di sviluppo straordinario. Non vedo l’ora di avere il sistema opera- tivo ogni notte”. Q uesta immagine del retro di VI- STA, mostra alcune delle fibre ot- tiche dello strumento 4MOST all’in- terno del telescopio. [ESO/J. Muñoz] U na fotografia, scattata nella sala di controllo dell’Osservatorio del Paranal dell’ESO, che mostra parte del team 4MOST mentre osserva at- tentamente i primi dati acquisiti dal- lo strumento durante le prime osser- vazioni di prova. [AIP/R. de Jong] scientifica dello strumento” . Questa struttura all’avanguardia non solo fa- rà luce sulla nostra galassia, ma os- serverà anche più lontano, in diver- se galassie, per illustrare come si for- mano ed evolvono. Osservando galassie distanti, 4MOST ci aiuterà anche a comprendere me- glio la materia oscura, una forma in- visibile di materia che permea le galassie e lo spazio tra di esse. Lo strumento sarà anche utilizzato per studiare l’evoluzione dell’universo stesso, indagando come si espande e cambia nel tempo. 4MOST ha preso il posto della VISTA Infrared Camera (VIRCAM), che conduceva osserva- zioni con il telescopio VISTA dal 2008. Poiché 4MOST è uno spettrografo, ha guidato il consorzio dello stru- mento. Il numero di oggetti che può osservare contemporaneamente, l’ampio campo visivo (equivalente a 16 lune piene) e l’elevato numero di colori spettrali che può registrare simultaneamente rendono lo stru- mento particolarmente unico. “Rap- presenta un cambiamento radicale nel nostro lavoro all’ESO: di solito, quando si usa uno strumento, si pun- tano target per uno studio scientifico alla volta” , afferma Vincenzo Mai- nieri, Project Scientist dell’ESO per 4MOST. Tuttavia, grazie all’elevato numero di fibre, lo strumento può os- servare simultaneamente sorgenti di molti progetti scientifici diversi. Prosegue: “4MOST può supportare dieci o più studi scientifici in paralle- lo in un’unica osservazione; è un mo- do per massimizzare la produzione !

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