l'Astrofilo gennaio-febbraio 2026
46 ASTRO PUBLISHING GENNAIO-FEBBRAIO 2026 U tilizzando l’osservatorio spa- ziale XMM-Newton dell’ESA e il telescopio LOFAR, gli astro- nomi hanno individuato in modo de- finitivo un’esplosione di materia e- spulsa nello spazio da un’altra stella, un evento abbastanza potente da strappare via l’atmosfera di qualsiasi pianeta sfortunato sul suo cammino. L’esplosione è stata un’espulsione di massa coronale (CME), un’eruzione che spesso osserviamo provenire dal Sole. Durante una CME, enormi quan- tità di materiale vengono espulse dalla nostra stella, inondando lo spa- zio circostante. Queste espulsioni spettacolari modellano e influenzano il meteo spaziale, come le aurore bril- lanti che vediamo sulla Terra, e pos- sono erodere l’atmosfera di qualsiasi Primo avvistamento di un’esplosione su una stella vicina by ESA R appresentazione artistica di una stella nana rossa che rilascia un’esplosione di luce brillante e sgargiante. Motivi vorticosi rossi e arancioni circondano la stella, suggerendo un’intensa attività. Sullo sfondo, appare un pianeta blu più piccolo con una debole e sottile scia che si estende lontano da esso, a indicare che la sua atmosfera viene spazzata via. [Olena Shmahalo/Callingham et al.] pianeta vicino. Ma mentre le CME so- no comuni sul Sole, non ne avevamo individuate in modo convincente su un’altra stella, fino ad ora. “Gli astro- nomi desideravano osservare una CME su un’altra stella da decenni” , afferma Joe Callingham del Nether- lands Institute for Radio Astronomy (ASTRON), autore della nuova ricerca pubblicata su Nature . “Precedenti scoperte ne avevano dedotto l’esi- stenza, o suggerito la presenza, ma non hanno effettivamente confer- mato che il materiale sia definitiva- mente fuoriuscito nello spazio. Ora ci siamo riusciti per la prima volta.” Quando una CME attraversa gli strati di una stella verso lo spazio interpla- netario, produce un’onda d’urto e la relativa esplosione di onde radio (un tipo di luce). Questo breve e intenso segnale radio è stato captato da Joe e colleghi e si è scoperto che prove- niva da una stella situata a circa 130 anni luce di distanza. “Questo tipo di segnale radio non esisterebbe se il materiale non avesse completamen- te abbandonato la bolla di potente ASTROFILO l’
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