l'Astrofilo gennaio-febbraio 2026
45 GENNAIO-FEBBRAIO 2026 Q uesta immagine del telescopio spaziale Spitzer della NASA mostra una re- gione di formazione stellare nella nube molecolare NGC 6334, nota anche come Nebulosa Zampa di Gatto. I colori corrispondono all’emissione a 3,6 mi- cron (blu), 4,5 micron (verde) e 8 micron (rosso). La nube sta formando attiva- mente stelle massicce e si trova nella costellazione dello Scorpione, tra 4200 e 5500 anni luce dalla Terra. I dati di ALMA sovrapposti all’immagine mostrano i dettagli di quattro aree specifiche osservate (NGC6334I, NGC6334I(N), NGC6334IV e NGC6334V), rivelando le forze invisibili del magnetismo e della gravità che si scontrano e modellano la formazione delle stelle nelle profondità della nube molecolare gigante. La scala di colori nelle immagini ALMA rappresenta l’inten- sità dell’emissione di polvere a 1,3 mm e le linee del drappeggio rappresentano l’orientamento del campo magnetico. [Background, NASA/JPL-Caltech; overlay: ESO/NAOJ/NSF NRAO; image created by NSF/AUI/NSF NRAO/M. Weiss] si trovano tipicamente nelle nubi in- terstellari. Ma questo collasso epico non è causato solo dalla gravità: sia i campi magnetici che la turbolenza si oppongono all’attrazione. Per de- cenni, gli astronomi hanno dibattuto su quale forza prevalga quando le nubi di gas si restringono e le stelle si accendono. Nuove osservazioni AL- MA del team di Zhang hanno forni- to risposte cruciali. Misurando come cambiano le direzioni dei campi ma- gnetici a diverse distanze dalle gio- vani protostelle, i ricercatori hanno scoperto che, man mano che il gas diventa più denso, la gravità inizia a vincere questo tiro alla fune cosmico. I campi magnetici, che inizialmente resistono alla gravità, vengono gra- dualmente attratti in allineamento con il gas in caduta, mostrando un chiaro segno che la gravità prende il sopravvento come forza trainante che modella la nube in collasso. Questo studio segna la prima volta che gli astronomi hanno tracciato sta- tisticamente il comportamento dei campi magnetici quando la gravità attrae verso l’interno una nube di for- mazione stellare, con misurazioni pre- cise in migliaia di unità astronomiche, in un ampio campione di regioni di formazione di ammassi massicci. I risultati hanno rivelato uno schema sorprendente: gli orientamenti del campo magnetico non si presentano casualmente. Piuttosto, mostrano due preferenze: a volte allineati con la di- rezione della gravità, a volte perpen- dicolari, a dimostrazione di una rela- zione complessa e in continua evolu- zione tra queste due forze cosmiche. “Grazie alla straordinaria sensibilità e risoluzione di ALMA, ora possiamo sondare questi luoghi di nascita co- smici con un dettaglio senza prece- denti” , ha affermato Zhang. “Vedia- mo che la gravità in realtà riorienta il campo magnetico quando le nubi collassano, offrendo nuovi indizi su come le stelle massicce (e gli ammassi che le ospitano) emergano dal mezzo interstellare.” Comprendere come si formano le stelle è fondamentale per quasi ogni campo dell’astronomia, plasmando ogni cosa, dalle origini del nostro Sole all’evoluzione delle galassie. Questo lavoro non solo ri- solve dibattiti di lunga data sull’im- portanza relativa dei campi magne- tici e della gravità nella formazione di stelle massicce, ma fornisce anche agli scienziati nuovi potenti strumen- ti per testare e perfezionare le teorie sui cicli di vita di stelle, pianeti e nubi cosmiche. Essendo il più grande stu- dio polarimetrico di ALMA nel suo genere, questo progetto stabilisce un nuovo standard per la comprensione delle componenti visibili e invisibili della nostra galassia. I risultati rive- lano che, mentre i campi magnetici modellano le nubi di formazione stellare, la gravità è in ultima analisi il motore che porta alla nascita delle stelle più massicce, una scoperta resa possibile dalla tecnologia all’avan- guardia di ALMA. ASTROFILO l’ per condurre la più grande e detta- gliata indagine mai realizzata sui campi magnetici in 17 regioni in cui si stanno formando ammassi di stelle massicce. Queste osservazioni, che ar- rivano fino a poche migliaia di unità astronomiche (circa 10 volte la di- stanza tra il Sole e Plutone), offrono la prima visione statistica di come le forze invisibili del magnetismo e della gravità si contrappongono e model- lano la formazione delle stelle nelle profondità delle gigantesche nubi molecolari. La formazione stellare ri- chiede che il gas nello spazio venga compresso a densità oltre diecimila miliardi di volte superiori a quelle che ! NGC 6334
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