l'Astrofilo gennaio-febbraio 2026
GENNAIO-FEBBRAIO 2026 Q ui è mostrata la posizione della galassia CANUCS-LRD-z8.6 nell’ammasso di galassie MACS J1149.5 +2223, come osservato dalla Near-Infrared Camera (NIRCam) del telescopio Webb. CANUCS-LRD-z8.6 fa parte di una classe di galassie piccole, molto distanti e sorprendentemente rosse chiamate Little Red Dots (LRD), che sono state individuate in numero crescente dalle osservazioni di Webb nell’universo primordiale. Si trova nella costellazione del Leone ed è stata osser- vata appena 570 milioni di anni dopo il Big Bang. [ESA/Webb, NASA & CSA, G. Rihtarši č (University of Ljubljana, FMF), R. Tripodi (University of Ljubljana, FMF)] strato gas altamente ionizzato dalla radiazione energetica, suggerendo che stesse ruotando rapidamente at- torno a una sorgente centrale. Que- ste sono caratteristiche chiave di un buco nero supermassiccio in accresci- mento. I precisi dati spettrali hanno prodotto una stima della massa del buco nero, rivelandola insolitamen- te grande per una fase così precoce dell’universo, e hanno mostrato che CANUCS-LRD-z8.6 è compatta e non ha ancora prodotto molti elementi pesanti: una galassia in una fase ini- ziale della sua evoluzione. Questa combinazione la rende un soggetto di studio intrigante. Inoltre, la spet- troscopia di Webb ha permesso al team di misurare la quantità di ener- gia emessa a diverse lunghezze d’on- da, da cui sono stati in grado di ca- ratterizzare le proprietà fisiche del- la galassia. Ciò ha consentito loro di determinare la massa delle stelle del- la galassia e di confrontarla con la massa del buco nero. “I dati che ab- biamo ricevuto da Webb sono stati assolutamente cruciali” , ha aggiun- to il Dr. Nicholas Martis, un collabo- ratore dell’Università di Lubiana, FMF, che ha contribuito ad analiz- zare lo spettro della sorgente. “Le caratteristiche spettrali rivelate da Webb hanno fornito chiari segnali di un buco nero in accrescimento al centro della galassia, qualcosa che non avrebbe potuto essere osserva- to con la tecnologia precedente. Ciò che rende questo dato ancora più in- teressante è che il buco nero della galassia è sovramassivo rispetto alla massa stellare. Ciò suggerisce che i buchi neri nell’universo primordiale potrebbero essere cresciuti molto più velocemente delle galassie che li ospitano.” Gli astronomi avevano già osservato che la massa di un buco nero super- massiccio e quella della sua galassia ospite sono correlate: più una galas- sia cresce, più grande diventa anche il suo buco nero centrale. CANUCS- LRD-z8.6 è la galassia ospite più mas- siccia conosciuta in un’epoca così re- mota, eppure il suo buco nero cen- trale è ancora più massiccio di quan- to ci aspetteremmo, sfidando la rela- zione usuale. Il risultato suggerisce che i buchi neri potrebbero essersi formati e aver iniziato a crescere a un ritmo accelerato nell’universo pri- mordiale, anche in galassie relati- vamente piccole. “Questa scoperta è un passo avanti entusiasmante nella comprensione della formazione dei primi buchi neri supermassicci nel- l’universo” , ha spiegato la Prof.ssa Maruša Brada č , team leader presso l’Università di Lubiana, FMF. “L’ina- spettata e rapida crescita del buco nero in questa galassia solleva inter- rogativi sui processi che hanno per- messo a oggetti così massicci di e- mergere così presto. Continuando ad analizzare i dati, speriamo di trovare altre galassie come CANUCS-LRD- z8.6, che potrebbero fornirci infor- mazioni ancora più approfondite sulle origini dei buchi neri e delle ga- lassie.” Il team sta già pianificando ulteriori osservazioni con l’Atacama Large Millimetre/submillimetre Array (ALMA) e con Webb per continuare a studiare il gas freddo e la polvere nella galassia e per affinare la com- prensione delle proprietà del buco nero. La ricerca in corso su questo LRD è pronta a rispondere a do- mande cruciali sull’universo primor- diale, incluso il modo in cui buchi neri e galassie sono co-evoluti nei primi miliardi di anni di storia co- smica. Mentre gli astronomi conti- nuano a esplorare l’universo primor- diale con il JWST, si prevede che e- mergeranno ulteriori sorprese, of- frendo un quadro sempre più detta- gliato di come i primi buchi neri su- permassicci sono cresciuti ed evoluti, preparando il terreno per la forma- zione dei quasar luminosi che illumi- nano l’universo oggi. ! ASTROFILO l’
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