l'Astrofilo gennaio-febbraio 2026

GENNAIO-FEBBRAIO 2026 ASTRO PUBLISHING Q uesta immagine infrarossa, ac- quisita con il Visible and Infrared Telescope for Astronomy (VISTA) dell’ESO, mostra la posizione in cielo del pianeta vagabondo Cha 1107- 7626. Il pianeta è un puntino situato esattamente al centro dell’immagine. L’immagine in luce visibile qui sotto, parte della Digitized Sky Survey 2, mostra la posizione di Cha 1107-7626: il pianeta (non visibile qui) si trova esattamente al centro dell’immagine. [ESO/Digitized Sky Survey 2] ! bondi”. Confrontando la luce emessa prima e durante l’esplosione di accre- scimento, gli astronomi hanno rac- colto indizi sulla natura di quel pro- cesso. Sorprendentemente, l’attività magnetica sembra aver giocato un ruolo nel guidare la drammatica ca- duta di massa, qualcosa che era stato osservato prima solo nelle stelle. Ciò suggerisce che anche oggetti di piccola massa possano possedere forti campi magnetici in grado di alimentare tali eventi di accrescimento. Il team ha anche scoperto che la chimica del disco attorno al pianeta è cambiata duran- te l’episodio di accrescimento, con va- pore acqueo rilevato durante l’evento ma non prima. Questo fenomeno era stato osservato nelle stelle, ma mai in un pianeta di alcun tipo. I pianeti va- gabondi sono difficili da rilevare, poi- ché appaiono molto deboli, ma il fu- turo Extremely Large Telescope (ELT) dell’ESO, che opera sotto i cieli più bui del mondo per l’astronomia, potrebbe cambiare la situazione. I suoi potenti strumenti e il gigantesco specchio pri- mario permetteranno agli astronomi di scoprire e studiare più a fondo que- sti pianeti solitari, aiutandoli a com- prendere meglio quanto siano simili a stelle. Come afferma la coautrice e astronoma dell’ESO Amelia Bayo: “L’idea che un oggetto planetario pos- sa comportarsi come una stella è im- pressionante e ci invita a chiederci co- me potrebbero essere i mondi oltre il nostro durante le loro fasi iniziali”.

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